Ieri sera Giacomo ha completato la sua avventura raggiungendo Istanbul.
E’ ora ospite del Koç Museum, nel Corno d’Oro.
Il Mar Nero. Ora ci sono dentro. Percorse 230 miglia nautiche, che sono più o meno 420 km. Ero abbastanza spaventato, questo mare è Nero più ancora della realtà: le onde, le tempeste improvvise, il traffico.
Sono a Sozopol, un castello di legno e pietre su una baia che protegge da secoli i naviganti. Il porto più sicuro del Ponto Eusino. Ma perché si chiama Mar Nero?
“Merito” dei turchi che che lo definivano così in contrapposizione al Mar Bianco, il Mediterraneo. L’Egeo in effetti è molte volte bianco di schiuma e di cavalloni. Ma perché Nero? Non trovo ancora una spiegazione accettabile. Il suo colore è il blu.*
L’acqua, da Costanza in giù è trasparente. Qui a Sozopol si vede giù per almeno 4 metri. Più a sud ancora di più.
Allora perché? Il nero credo io sta nelle teste degli uomini che adorano terrorizzare il prossimo. Come tanti navigatori sanno bene, il tratto di mare più pericoloso è sempre quello dove ci si trova. E i locali raccontano che sì, hai passato il Northern Forland (il tallone della Gran Bretagna, 7000 relitti in poche miglia), la Manica, con le sue correnti, ma è nulla in confronto alle coste di qui… (continua…)