Un breve post per aggiornarvi su ciò che è accaduto.
Sono stato immediatamente ricoverato al mio rientro in Italia. Ho passato 18 giorni in ospedale a Venezia. Ed ora sono ospite nella casa dei miei genitori per continuare la cura.
La polmonite bilaterale è quasi curata del tutto ma sono ancora molto debole.
Il problema ora è il mio sistema immunitario che è a livelli bassissimi. Ho perso 13 kg e i miei pochi muscoli sono spariti.
Il periodo di recupero sarà lungo e penso che non riuscirò a continuare il viaggio in questa estate. Devo arrendermi ad un piccolo, microscopico essere che ha cambiato molto nella mia vita. I giorni di letto e di flebo continue mi hanno permesso di pensare molto.
All’inizio ho vissuto questa malattia come una maledizione, una “sfiga” terribile; poi ho capito, come al solito che nulla accade per caso. Ho intrapreso questo viaggio in una situazione psicofisica molto precaria. Il tempo inclemente, l’alimentazione a volte non adatta, le preoccupazioni hanno fatto il resto. E mi sono ammalato.
Ora con tutta la squadra cercheremo di migliorare ancora l’organizzazione degli incontri e del viaggio durante il prossimo anno. E anche prima vorrei incontrare in giro per l’Italia le persone per raccontare questa prima parte che comunque è stata bella e ricca di esperienze. Cercheremo con Paolo Muran (produttore del documentario) e Nicola Pittarello (regista), di montare un po’ del materiale filmato e quindi mostrarlo negli incontri, e con le foto di Massimo Di Nonno e Michele Spiller si vedranno le suggestioni del Tamigi e del Kent.
Ed io mi occuperò prima di tuttto del recupero di me stesso.
Clodia rimane per il momento a Ramsgate e forse un caro amico, Harry, che vive a Whistable, la prenderà in cura per l’inverno, nel proprio giardino.
Vorrei ringraziare a proposito tutto il personale del Porto di Ramsgate, in particolare David, Peter, Iain. Ed il direttore del marina.
Sono stati semplicemente degli amici premurosi e non ci hanno fatto pagare il mese di ormeggio. E pensare che al nostro arrivo dissi che saremmo stati al massimo per due giorni!
La vita riserva sorprese pazzesche, sempre. Ringrazio tutti i nostri partners, con i loro materiali abbiamo sperimentato la perfezione di Clodia, dai materassi al pannello solare, alle fantastiche vele, al compensato marino. Grazie di cuore.
Un grazie speciale ad Ali ed Anne che mi hanno ospitato e curato per quasi un mese a Londra. Ringrazio Roland Poltock che ha costruito la barca e con lui Silvio Lago e tutto lo staff di Lago senza il quale non ci sarebbe Clodia. E ringrazio Jacopo, che mi ha salvato la vita la prima volta.
La seconda volta me l’hanno salvata i medici di Venezia. Grazie dottor Rosini. Ringrazio tutti coloro che ci hanno ospitato, aiutato, sostenuto. Patricia e Iain mi hanno dato amore ed aiuto nei giorni di Ramsgate. Lena e Bob di Faversham, Earl, John, Harry a Whitstable e mille altri che ricorderò nei prossimi post.
Ora devo smettere. Ma il viaggio continua.
Giacomo De Stefano