So che siete stanchi di questa sosta come me, annoiati, e state pensando che il viaggio si sia fermato qui: siate pazienti vi prego.
Sto recuperando, sono quasi del tutto recuperato. Vorrei partire venerdì prima per Ramsgate e poi per Dover dove mi attende la tanto attesa traversata.
Sono un po’ depresso da questa situazione di lunga attesa e stufo di attendere, anche se qui sono trattato come un principe ed Anne ed Ali sono ospiti meravigliosi.
Mi hanno curato il corpo e l’anima.
I giorni di Londra, malgrado la convalescenza, sono stati intensi. Ho partecipato, tra le molte altre cose e visite che ho fatto con Ali, ad una manifestazione che mirava a protestare, nell’anniversario delle scorse elezioni, contro il regime antidemocratico in Iran che ha causato già molti morti ed inaudite sofferenze.
I governi occidentali sembra che vedano l’Iran con i soli occhi di Bush: un paese da annientare per poi essere controllato e sfruttato.
L’Iran non è il regime di quattro corrotti ed ignoranti, miseri personaggi: l’Iran è composto da milioni di anime, molte belle e desiderose solo di pace. Bisognerebbe conoscere e vedere negli occhi i paesi, non dai radar o dai satelliti o dalla tv.
L’embargo sarà come al solito un fallimento che arricchirà i ricchi. Free Iran
L’altro giorno a Lewisham in un piccolo fiumiciattolo, ho visto una trota.
I salmonidi, cui la trota appartiene, sono dei rivelatori di pulizia delle acque perchè sono pesci che non si adattano agli inquinanti.
Mi sono commosso: sopra il traffico impestato della città e sotto, nell’acqua, la purezza, la semplicità della natura che fa sempre la cosa giusta se noi non la tocchiamo.
Dal mio caro amico Marco Scurati, nostro guru, mi arriva una giusta e costruttiva critica: non parlo di ambiente. E’ vero e me ne scuso ma qui mi sembra che sia tutto così ben protetto, tutelato. Ho cercato di parlare con varie organizzazioni locali ma ancora non mi hanno risposto.
Sto ancora mettendo insieme i dati dei siti interessanti da visitare. Ho dovuto poi un po’ staccarmi dal sito perchè ricevo qualche decina, a volte centinaia di mail: rispondere è un lavoro di ore ed ero molto stanco. Io provo a comunicare ciò che vedo, sento, ma vi assicuro che è quasi impossibile comunicarlo, anche con i video. C’è troppo.
La maggior parte della comunicazione avviene qui, sul territorio, con gli incontri: ancora oggi è il segreto.
Il sito anticipa quello che poi vorrei comunicare negli incontri reali: portare in futuro la barca in giro per l’Italia e l’Europa e dall’acqua (qualsiasi spazio acqueo, un fosso, un piscina abbandonata, un laghetto, un fiume, un teatro con una vasca improvvisata sul palco) raccontare, far provare alla gente la barca, mostrare come vivevo, cosa vedevo, proiettando su un grande schermo, sulle vele o su un muro una serie di immagini video di Nicola Pittarello, delle splendide foto di Massimo di Nonno, di Michele Spiller e di chiunque vorrà.
Uno spettacolo reale e virtuale e multimediale, una sorta di “social poetry”, come diceva Beuys, dove la condivisione è parte essenziale, fondativa della comunicazione. Noi siamo “Gesamtkunstwerk”, qualcuno ha scritto (vedi i link 70,8% e Doryman), che significa opera d’arte totale (e ci perdoni Wagner).
Suona pomposa ma credo sia vera.
Ciao e a presto
PS: Il sito del viaggio Un altro Po è di nuovo attivo all’indirizzo www.unaltropo.wordpress.com, dove potete vedere il resoconto scritto, video e fotografico del viaggio con una barca identica, lungo il Po, il fiume più lungo di Italia nel 2008. Mi scuso ma alcuni “sciacalli” del web ci hanno rubato il vecchio dominio per una mia dimenticanza.