Vi scrivo da Port de Pollença, una baia meravigliosa nell’isola di Mallorca.
Sono qui per restaurare Memphis of Dartmouth, un vecchio ketch del 1928 che sarà parte del prossimo progetto al quale sto lavorando con alcuni amici. Marcel Dolega, Alena Zima, Nicola Zago, Volker Saul, e Joanna Bark.
Il progetto si chiama Be Water.
Sono impegnato con Phil, un amico generoso che mi sta dando grande aiuto e dal quale imparo molto, a rimettere in sesto la barca per poi navigare verso Londra, risalendo il Rodano ed i canali francesi, nella tarda primavera del 2013.
Sono qui a smontare, tagliare, pulire e rimontare. Sarà un bel viaggio verso il vero restauro che dovrei fare in UK. E sto cercando aiuti. Ma non vorrei dirvi troppo per il momento. Ancora troppe cose da fare, da trovare e tanto tanto lavoro. Compreso il libro su Man on the River che ancora non mi esce da solo dal cuore, dalla testa, dalle mani. Devo metabolizzarlo un po’ prima di scrivere.
Nel frattempo tante interviste, incontri, una nomination per gli Awards di Classic Boat come persona dell’anno che mi ha colto di sorpresa. Un onore che mi riempie di gioia e porta con me tutti coloro che mi hanno aiutato per realizzare e portare a termine il viaggio. A loro è dedicato questo riconoscimento.
Ho viaggiato un po’. Ho navigato tra le maree più grandi del pianenta, a Granville in Normandia, verso l’isola di Chausey, con Dominique Monneron, 12,25 mt di marea sono tanti. Che bello.
Sono stato a trovare allo Stoke Mandeville Center, il nostro grande amico Earl, che sta recuperando dal suo brutto incidente in bici che lo aveva lasciato paralizzato dal collo in giù. Vederlo alzarsi a fatica da solo mi ha regalato una felicità grande. Tieni duro Earl! Sei un grande uomo.
Poi Londra da Ali, a Henley on Thames, a trovare Colin Henwood e Lucie, che festeggiano quest’anno i trent’anni di attività del loro splendido cantiere. Mi hanno regalato il libro che si intitola Head, Heart, Hands. Testa, cuore, mani. Come ogni uomo dovrebbe fare. Una società troppo seduta smette forse di capire gli atomi.
Poi sono stato invitato alla redazione di Classic Boat. Ho conosciuto nel loro headquarter di Chelsea Dan Houston, il leggendario direttore, reincontrato Steffan Meiric Hughes, autore degli articoli e che ha circumnavigato egli stesso Londra a bordo di una barca simile a Clodia e Peter Smith. Grazie per i loro articoli preziosi.
Poi Venezia, all’Unesco invitato ad una conferenza sulla navigazione fluviale, organizzato da Civiltà delle acque che mi ha visto raccontare di fronte ad esperti di tutta Europa della navigazione fluviale. E poi ho incontrato Riccardo Cappellozza, l’ultimo dei barcari. E il suo fantastico museo della navigazione fluviale a Battaglia Terme.
Poi ancora sul Po, a trovare due grandi amici, Vitaliano Daolio e Roberta. Loro mi hanno dato sempre grande affetto ed aiuto durante tutti questi anni. Ho conosciuto anche Alessandro Scillitani che sta girando un doc sulle barche dopo il grande successo del viaggio sul po con Paolo Rumiz.
Un altro felice incontro con l’esploratrice e navigatrice Valentina Scaglia. Spero di navigare presto con lei.
Ancora una visita con loro a trovare Nicolò Zen, nel suo museo di forte Marghera e le sue barche, e per ringraziarlo dei suoi alberi, quelli di Clodia, che hanno resistito a tutto.
Un veloce abbraccio a Jacopo a Venezia. Con lui un rapporto di grande amicizia e un grosso debito.
Ancora un evento meraviglioso al Fab Lab di Verona, di Nicola Zago, Tommaso, Stefano Schiavo, Matteo, Alessio, Martina e tanti altri giovani makers e Giovanni che stampa meravigliose carte con le vecchie Heidelberg. Un salto in Piemonte da Ceretto e Slow Food per il prossimo viaggio.
Insomma non riesco a tenere un piede dietro l’altro, come disse il colonnello Tillmann, grande esploratore di monti e di mari.
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno donato denaro al nostro progetto. In totale sono stati raccolti circa 1.200 euro, che sono serviti per pagare in parte i debiti che erano stati fatti con persone che mi avevano prestato denaro per pagare i viaggi che la malattia inaspettata purtroppo mi ha costretto ad affrontare. Il mio desiderio e proposito di autare persone bisognose sul fiume non si interrompe però. Io porto avanti una ricerca di fondi ulteriore e spero con i proventi derivanti dal libro di poter fare fronte a questo impegno.
Paolo Muran, Nicola Pittarello e Anna Sandrini stanno lavorando al documentario. Il momento economico non è facile, cerchiamo di autoprodurci con una campagna Indiegogo di crowdfunding, dato che uno dei nostri produttori, la Anthos film, si è perduta inspiegabilmente per strada.
Se qualcuno di voi avesse piacere di ascoltare dal vivo i racconti del viaggio da Londra ad Istanbul, la lega Navale di Chioggia ha organizzato un incontro presso l’auditorium San Nicolò alle ore 21:00 di venerdì 25 gennaio 2013.
L’acqua continua a scorrere. Il cuore a battere. La testa a pensare. Le mani a lavorare.
Head, heart, hands.
Un abbraccio a tutti
Intanto tre nuovi membri della ciurma, i figli di Emanuele e Claudio, e Nicola (e delle meravigliose mamme of course) stanno crescendo. Presto a bordo? Abbraccio anche loro con affetto.
Giacomoooooooo…Mi è arrivata la tua mail(in inglese)ma NON riesco ad inviarti un mio piccolo contributo(cliccando non succede niente).
Sei pregato di spiegarmi come fare,caro Ragazzaccio!
Sarà poco,ma come diceva Tonino Guerra:”una goccia d’acqua + un’altra goccia d’acqua,non fanno solo 2 gocce d’acqua…Fanno una goccia più grande”
Ciao,un abbraccione da me e Gil,
Mario.
P.S.
Sapevo.Giacomo-e te lo avevo anche scritto-che dopo questo tuo VIAGGIO non saresti più stato come prima,quasi come “un uccello ammaestrato,che ogni tanto sente il bisogno di andare lontano,oltre l’orizzonte” (B.Moitessier).
Quindi ti capisco,VAI,e non fermarti.
Se non ogni tanto,per ritrovare Giacomo e gli amici che ti sono vicini,in un anèlito di comune partecipazione.
Serve,se non altro per ricordare meglio.
Ciao!
Mario.
Grazie Mario, sei gentile. E’ per il nostro doc che con grande fatica Paolo, Nicola, Anna e Leon stanno montando, senza aiuti.
Sul sito http://www.riverwaterdoc.com si va al link di Indiegogo, un sito di crowdfunding (una specie di colletta che aiuta a realizzare progetti indipendenti).
Grazie a nome di tutti noi di man on The River.
A presto
Ok, giacomo, riprovo…
Dopo 5 splendidi mesi di lavoro all’aria aperta rientro in in ufficio e riapro questa splendida finestra che è “man on the river”
Quante cose fatte nel frattempo e quante nuove belle iniziative Giacomo !
Complimenti per il prima ed il dopo, e buon vento, come sempre.
Grazie Maurizio
Un abbraccio g